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Il PoData consente di effettuare la misurazione senza necessariamente forzare il paziente a posizionare i piedi in una posizione precisa sulla pedana, perchè il PoData utilizza un posizionamento virtuale dei sensori sui punti di appoggio da misurare tramite una semplice procedura software.
Questa funzionalità consente di far assumere al paziente una postura più naturale e idonea in base all'età e alla struttura fisica del paziente stesso.
L'analisi e il rilevamento dei carichi sui punti di appoggio viene effettuata in base al posizionamento dei piedi di ogni visita.
Eventuali differenze di posizionamento dei piedi tra due visite effettuate in tempi diversi non incidono sull’analisi e sulla misurazione perche' per ogni visita ci sara' il riposizionamento (da parte dell'operatore che effettua l'analisi) delle celle che rilevano il carico corrispondente ai tre punti d'appoggio (calcagno, primo e quinto metatarso)
Questo consente un corretto confronto delle differenze (qualora ce ne siano).
Nello specifico il posizionamento virtuale dei punti da misurare per ogni piede è costituito da:
Il piede è fondamentale per le funzioni dinamiche e posturali; rifacendosi agli studi del biomeccanico francese Kapandji si considera la pianta del piede come una volta sostenuta da tre archi.
Il peso del corpo trasmesso all’arto inferiore si applica sul tarso posteriore a livello della puleggia astragalica, da qui le forze si ripartiscono in tre direzioni,verso i punti di appoggio della volta.
Sempre Kapandji riporta gli studi di Morton: nella norma il peso viene ripartito sui tre punti di appoggio della volta seguendo la regola del sei :
quando 6 Kg vengono applicati sull’astragalo, 1 Kg si carica sull’appoggio antero-esterno, 2 Kg sull’appoggio antero interno e 3 Kg sul tallone.
Nella posizione eretta, verticale e immobile, sono i talloni che sopportano lo sforzo principale, la metà del peso del corpo .
La stabilometria ha introdotto la misurazione nell’osservazione dei fenomeni di controllo della postura ortostatica.
Questo permette di fornire cifre che servono a stabilire categorie inconfutabili in quanto statisticamente confermate.
Grazie alla stabilometria si conosce la distribuzione di un certo numero di parametri che caratterizzano il comportamento di “normale” postura ortostatica.
E’ dunque possibile affermare se il comportamento di un paziente sia o meno ascrivibile nei limiti di normalità determinati da tali parametri.
Nel Podata sfruttiamo questo enorme vantaggio di poter posizionare le celle e quindi rendere l’esame personalizzato al paziente, eliminando la necessita’ di assumere posizioni innaturali e dando al risultato finale una ripedibilita’ senza pari.